Coppie in Attesa: un Cameraman in sala travaglio.

Qualche settimana fa, nell’attesa che mio marito tornasse con la pizza (ok, ci sono ricaduta. Niente bacche di Goji ed alimenti salutari) mi sono imbattuta in Coppie in attesa. Si tratta di un programma, in onda su Rai 2 il giovedì sera, in cui si alternano alcune coppie che sono alla fine del tunnel dei 9 mesi e si preparano al momento del botto finale. Ricordandomi che “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”, decido che assistere ad un paio di puntate, non mi potrà causare effetti collaterali. Il peggio che potrà succedermi, mi dico, è che alla fine mi verrà voglia di farmi un Campari.

Coppie in attesa:  la Partenopea e la Padana, la Multietnica (Roma versus Tokyo) la Neocatecumenale (non chiedetemi cosa voglia dire. Fate come le persone normali: googlatelo!).

La coppia partenopea: è un’ allegoria ever green. Simpatica; si esprime con vocali rigorosamente chiuse; tanti parenti; doppio nome per il futuro pargolo, uno per ogni suocero. Nascerà Emilio Riccardo, con il benestare del solo 50% della mamma di lei, che annuncia di rifiutarsi di chiamarlo Emilio, come il consuocero. Come non adorarli alla follia.

Incidenti di percorso: il cane della futura mamma sta male, lei avverte tutti, se non supera la notte, non partorisce! Che qualcuno avverta Emilio Riccardo: “ Statti accorto, non spingere, che la mamma ti rimanda da dove sei venuto” .

ll grande botto finale: il Cesareo. Che non sia il massimo lo sappiamo, ma quando ci rendiamo conto che, manco il tempo di togliersi lo smalto ad una mano, ed Emilio Riccardo è già tra le braccia della madre, senza che lei abbia vissuto quel dolore inconfutabile, vediamo l’altro lato della medaglia.

La coppia multietnica: è un misto tra l’essenzialità di Muji ed i Cesaroni. Questi ultimi rappresentati dalla simpatica e tenacissima suocera che ha più verve (almeno a livello televisivo) del futuro papà. Il focus qui è la leggendaria guerra suocera – nuora, che la giapponese combatte a suon di sguardi ad occhi a mandorla.

Incidenti di percorso: la bimba non vuole uscire.

Il grande botto finale: l’Indotto. Ruriko esce fuori conto e viene ricoverata in ospedale. Tu ti aspetti che nulla può andare storto a questo punto. Sei o non sei assistita in ospedale, per giunta con una troupe pronta a documentare tutto? Dopo svariati tentativi, e giorni, di stimolazione scatta l’urgenza: la bambina è in pericolo. Bisogna correre ai ripari e far partorire subito la povera ragazza. La lotta contro il tempo finisce bene, la bimba nasce, è sana e salva. Ora il personale medico può tornare a pettinare i peli del gatto.

La coppia milanese: si compone di una blogger di moda e di un amante delle simulazioni di guerra. Mi spiace subito per lei, ma non può dire che la maglietta NYPD (New York Police Department) di lui, non palesava un’inclinazione all’uso delle armi.

Incidenti di percorso: il primo è che ad un certo punto la futura mamma ha delle crisi di pianto. Si narra siano gli ormoni, ma non diciamo fesserie: lei ha realizzato che il parto è dolore e ormai sono cavoli! Il secondo, e più grave, è che lui porta il codino come quelli degli  Yorkshire.

Il grande botto finale: l’ Epidurale. Il luogo del parto sembra un’oasi. Stanza privata. Parquet. Abbassamento di luci per fare atmosfera. Ostetrica dalla voce pacata e serena che sembra ti stia leggendo Biancaneve. Ma, quando meno te lo aspetti, il dramma. Innumerevoli ore di travaglio; epidurale dai dubbi effetti calmanti; gran finale con ventosa. Dopo la tempesta, torna però il sereno. Per un the end degno di tenerezza, ci fanno vedere quando il padre taglia il cordone ombelicale. In tutto questo, vi ricordo che sto cenando, e forse non sono la sola. Finisce con il classico dei classici: mamma e neonata in auto, lui che tenta invano di piegare il carrozzino, e prova anche ad infilarlo tutto intero nel bagagliaio. Meno classica è la reazione di lei. Nella vita normale gli direbbe che è un deficiente, visto che sono mesi che fa le prove. In Tv, invece, gli dice teneramente di non preoccuparsi, che è normale che non ci riesca perché è stanco. Lui è stanco, non lei che ha visto i sorci verdi per ore e ore! Questa coppia è finta, si capisce dal dettaglio.

La coppia neocatecumenale: sono una casalinga ed un falegname. Non propriamente Maria e Giuseppe, perché dalla casa si capisce che sono messi bene. Sarà un falegname di cognome Ikea.

Incidenti di percorso: il primo è che questo figlio lo vogliono chiamare Zaccaria e, secondo me, appena lo sa, si rifiuta di uscire. Il secondo è che i figli all’attivo sono già sette, mica pizza e fichi.

Il grande botto finale: alla prossima puntata. Raccontatemela voi, io non credo di vederla.

La pizza mi è andata di traverso. Ho realizzato che se hai un solo figlio non sei nessuno. Ho sognato che partorivo dopo un travaglio durato settimane.

Coppie in attesa, a questo punto ne sono certa, dovrebbe essere vietato alle coppie in attesa.

Facebook Comments
Previous Post Next Post

You Might Also Like

10 Comments

  • Reply Elena Giugno 23, 2015 at 12:25 pm

    “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”…frase memorabile!!..Sono in attesa del primo figlio, sono oltre il settimo mese e spero solo nell’estate più fredda della mia vita!! Bellissimo articolo, i miei due minuti di sano piacere!

  • Reply Priscilla Giugno 23, 2015 at 4:52 pm

    Mi piace questo articolo….. Ma onestamente, anche io, non voglio sapere nemmeno la fine della prox puntata! Priscilla

    • Reply Stato di grazia a chi? Giugno 23, 2015 at 5:43 pm

      Priscilla, io non lo vedrò, ma sono curiosa. Magari qualcuno, generosamente, si sacrificherà, e poi ci farà sapere la fine!

      • Reply Priscilla Giugno 23, 2015 at 6:03 pm

        Io non l ho visto ma mi è’ bastato il tuo racconto!bye bye

    • Reply Stato di grazia a chi? Giugno 23, 2015 at 5:49 pm

      Grazie Elena, sono contenta ti sia divertita. E speriamo sia un’estate fresca, per tutti quelli che si porteranno qualche chilo in più 😉

  • Reply Mary Giugno 24, 2015 at 10:33 am

    Salve sono ” nessuno ”
    ovvero la madre di un solo figlio. E non lo dico con risentimento ma con convinzione.
    Si perchè mio figlio è divenuto figlio unico gia dalle prime beta in cui un’incompetente mi guardava sorridente mentre si districava tra le mie vene!
    Vorrei poter affermare che la scelta di un solo figlio sia accettata e archiviata ma nella coppia si sa..c’è anche un individuo di sesso inferir…ehm maschile che ogni tre o quattro se ne esce con l improbabile frase ” ma una bella femminuccia,no?”
    “NO” “NEIN” “NET” mi verrebbe da urlare ma mi limito a sorridere,sperando siano soltanto gli ultimi sfoghi della mezza età.
    Sono mamma di un bimbo di due anni…si due anni…e lo scrivo per sfatare un altro mito della gravidanza…”dopo un secondo che nasce dimentichi tutto ” CERTO come no………….ripeto due anni e tutta sta voglia di rivivere il cosiddetto”statodigrazia” a me nn è tornata affatto!
    Ricordo perfettamente le gambe gonfie , l’affanno e i doloretti in punti che nn sapevi neanche di avere , le vomitate stile esorcista, i formicolii delle braccia ovviamente di notte , le file interminabili ai tracciati…..
    Ah si si….ricordo anche le cose belle….vediamo….uhmmmm….piangere senza motivo….ah no forse no…allora…
    nn riuscire ad allacciarsi le scarpe….no..neanche questo…ah ci sono…andare in bagno ogni secondo…no neanche allora…soffrire di insonnia l’ultimo mese quando tutti ti dicono la famosa frase ” dormi ora,approfitta che poi..”
    Insomma le cose belle ci sono ,ne sono sicura ma ora nn mi sovvengono forse perchè mio figlio mi sta smontando la lavatrice e nn sono concentrata ma…GIURO …sono sicura ..ci sono.
    Una cosa che facevo in gravidanza oltre a punzecchiarmi tra volte al giorno con aghetti da insulina ( diabete gestazionale,altra cosa bellissima dello statodi grazia)era appunto guardare la tv..
    Due anni fa era il boom di 24 ore in sala parto. IO lo vieterei alle donne incinte.
    però piangevo come una fontana quando nascevano quei pupattoli ma le urla disperate delle mamme durante le doglie???????Ancora le ricordo,mi sono rimaste dentro…avrebbero urlato meno se rincorse da Freddy Krugher.
    Quando è arrivato il mio momento però le ho capite.
    Ahhhhhhhhh si che le ho capite. FREDDY in confronto è come se ti facesse la manicure..
    ma credo sia cmq presto per parlare di questo capitolo.
    L’unica cosa che mi sento di dirti è che se adesso lo statodigrazia è quantomeno sopravvalutato..DOPO…lo statodigrazia è INESISTENTE.
    Quindi se ci arrivi ancora,metti ora lo smalto ai piedi..e soprattutto lavati i capelli…DOPO sarà una chimera!!!
    Aspetto il post sui corsi PREPARTO…. utilissima la respirazione che ti insegnano,AHAHAHAHAHAHAAHAHAH!!!!
    Senti a me…impara qualche preghiera o se sei atea…stila una lista di bestemmie…
    Auguri.

    • Reply Stato di grazia a chi? Giugno 24, 2015 at 11:59 am

      Ciao Mary, devo dire che con questo tuo commento mi hai anticipato! A brevissimo, parlerò sia della “scelta” maschietto-femminuccia (con annessa possibilità di figliare più volte) che dei corsi preparto. Mi fa piacere che ti sia aperta raccontandoci i tuoi miti da sfatare perchè, al di là delle battute, di incontrare super mamme che non confesseranno mai i loro “dolori”, ma solo le loro INNEGABILI gioie, non se ne può più. Più che altro, perchè ti fanno sentire in difficoltà se tu non sei al top in alcuni giorni.

  • Reply Micky Giugno 24, 2015 at 9:59 pm

    Programma abberrante!!! Non l’ho visto ma mi terrò ben lontana!!

  • Reply Petra Giugno 25, 2015 at 10:31 am

    Sí sí, forse il termine dolce attesa tenta di preparare le future neo-mamme al fatto, che questi 9 mesi sono soltanto un dolce allenamento per riuscire a sopportare quello che seguirá per il resto della loro vita 🙂

  • Leave a Reply