In un mondo di lustrini e di buona creanza, le cose andrebbero diversamente. In un mondo privo di mutande che escono dai pantaloni, di buongiorno e buonasera, grazie e prego, anche la prima gravidanza avrebbe regole diverse. Eccovi sintetizzate alcune di queste: i due genitori sarebbero uniti sempre da sincero amore eterno, avrebbero suppergiù entrambi ventiquattro-venticinque anni al massimo, sarebbero già avviati verso una carriera sfavillante che non teme licenziamenti, avrebbero già viaggiato per mezzo mondo, si sarebbero divertiti talmente tanto, e avrebbero fatto e visto così tanto, da non aver più bisogno neanche di una pizza take away. I loro genitori avrebbero trentanni, sarebbero nel pieno della forma fisica, la nonna sarebbe in grado di creare, con il fai da te, ogni tipo di vestitino per il nipote, e il nonno, vincitore del premio internazionale per il bricolage, realizzerebbe tutti i trio-carrozzine-cullette- e lettini necessari da 0 a 20 anni. I genitori dei loro genitori, non avrebbero mai più di quaranta – quarantatrè anni, e proprio per questo il diventare bisnonni, non so quanto li renderebbe felici e collaborativi. Infine, la tata e la colf, di cui ognuno di questi nuclei familiari disporrebbe, sarebbe donna amabile e poliglotta, talmente disponibile da offrire gratis i propri servigi. Bene. Sorvolando sulla gratuità del lavoro, sappiamo tutti benissimo che le cose stanno in modo assai diverso. Non è facile trovare la persona “giusta”, figuriamoci trovarne una che abbia la nostra stessa idea di futuro, in un momento di perenne non-futuro, ancora di più nell’età in cui, generalmente, molti non sanno ancora che indirizzo universitario prendere.
Personalmente, conosco poche persone che hanno avuto figli (volutamente) prima dei trentanni , molte di più quelle che li hanno avuti dopo i trenta. Posso dire con certezza che alcune (non tutte ovviamente) delle coppie più giovani, pur amando molto i propri figli, hanno deciso di farli “presto” perchè pensavano che i figli andavano fatti e non volevano finire nel purgatorio dei trentacinque anni senza figli. Se questa è una giusta motivazione o meno, non sta a me giudicarlo. Però non ho mai capito perché, al contrario, tanto giudizio, leggero o addirittura doloso, sia sempre espresso e concesso, contro chi di figli non ne vuole, non riesce ad averne, li vuole in un’età più consapevole e quando ha capito di star condividendo la propria vita con la persona giusta e non con uno/a qualunque. Di aneddoti ne potrei raccontare tanti, di discorsi da bar in cui, con leggerezza criminale, si giudicava chi non ha figli o la coppia la cui donna (perché quasi sempre in ballo è lei) “non ha più l’età”, o addirittura non riesce ad averne. Il momento in cui è meglio tacere, purtroppo, ci sfugge spesso. Eppure non è così complicato capire che ognuno è libero di fare le proprie scelte, senza dover rendere conto ad alcuno, senza doversi giustificare. Che poi io dico, di coppie che possono vantare bisnonni di quarantanni, salvo la Tatangelo e Gigi d’Alessio, non ce ne sono molte. Ma soprattutto… di tate e colf che lavorano gratis, voi ne avete viste parecchie?
6 Comments
Condivido in Toto!! Si dimentica spesso che la maternità’ e’ una scelta!!
C’è tanto non detto sull’argomento e molti tabù. Non si sa come mai, anzichè provare vergogna a giudicare, si provare vergogna ad essere vittime dei pregiudizi.
Condivido in pieno ogni parola di questo post! Dopo averne sentite di cotte e di crude sull’argomento (soprattutto da gente priva di tatto, che parla per frasi fatte, frutto dell’ambiente chiuso e ignorante in cui sono cresciuti) sono arrivata alla seguente conclusione: che parlassero pure, io i loro commenti me li faccio scivolare addosso perchè ho molto di meglio da fare…soprattutto al momento!!!!?
Nel prossimo post, racconterò proprio di un di questi commenti assurdi al quale ho dovuto assistere!
[…] pubblico un pensiero così bieco: cioè che avesse scelto la moglie con un unico criterio, quello anagrafico favorevole a renderlo padre. Trovavo altrettanto assurdo, che potesse esistere una donna così […]
[…] pubblico un pensiero così bieco: cioè che avesse scelto la moglie con un unico criterio, quello anagrafico favorevole a renderlo padre. Trovavo altrettanto assurdo, che potesse esistere una donna così […]