Questo post è un pò diverso dai miei soliti, ed è un post di ringraziamento. Un ringraziamento che, sono sicura, molte di voi condivideranno. Si potrebbe chiamare “L’importanza dell’Ostetrica”, ma l’ho chiamato diversamente perchè sono un pò nell’ombra, nell’immaginario collettivo, rispetto ai (ben pagati) ginecologi.
Sino a più di un anno fa, non avevo la minima idea di quale ruolo importante svolgessero, e come siano proprio loro a starci accanto dall’inizio alla fine, fino a seguirci a casa quando, una volta tornate, dubbi, paure, difficoltà possono sommergerci.
In ospedale si incrociano spesso medici distratti, superficiali, supponenti. Ognuno sulla propria strada, o corsia, con gli occhi ben attenti a non incrociare i tuoi. Non un sorriso, un consiglio, una parola dolce. Il parto è un momento bello, certo, ma anche una prova dura. Una battuta, un atto di incoraggiamento, sicuramente non ti alleviano il dolore, ma senz’altro ti aiutano a farti sentire meno sola.
E poi ci sono loro, le ostetriche, che sottratte al giuramento di Ippocrate (che temo sia un giuramento di non umanità verso i portatori di pigiama) sono persone squisite, incoraggianti, disponibili e preparate. In parole povere, delle professioniste.
Le ostetriche ti accompagnano nella gravidanza, ti seguono durante il travaglio, ti incoraggiano durante il parto. Fanno finta di non sentire quando chiedi l’epidurale. Ti ascoltano, ti consigliano e ti consolano. Ti assistono a casa, se hai problemi ad allattare. Dicono all’anestesista che non ti devono fare il bis di peridurale.
Si interessano. Si informano. Ti chiedono. Ti rispondono. Ti consigliano. Fanno finta di chiamarti l’anestesista. Ti raccontano il parto. Ti fanno capire che è un processo umano bellissimo, in cui il rapporto fra madre e figlio è nelle stesse contrazioni che ti fanno tanto male. Ti spiegano il significato di quella sofferenza. Ti massaggiano la schiena. Ti dicono che ormai sei dilatata e l’epidurale non vale più la pena.
Vedono cose che nessun umano dovrebbe mai, e lo fanno con un sorriso. Non ti fanno sentire grassa, o sfatta, o strana. Ma ti dicono che pian piano tutto torna come prima e, quello che non torna come prima, è perchè segna il tuo essere diventata “donna”, nel senso di “madre”. Ti dicono che la prossima volta andrà tutto meglio, sarà più facile. Se tuo figlio ha le coliche, ti illustrano (e disegnano) tutta una serie di massaggi che tu non saprai mai fare, e che non avrai mai il tempo di fare, ma ti hanno ascoltato, non sono state sfuggenti come i pediatri. Ti visitano le ferite, ti spiegano il perchè ed il per come, malgrado la fretta di alcuni ginecologi.
Ci sarebbe tanto da dire, ma ci sono due cose che vorrei sottolineare in chiusura: la prima è che sicuramente ci sono anche tanti medici preparati e disponibili (sta tutto nell’incrociarli) come ostetriche fancazziste e scortesi, per cui la mia non è una certezza inoppugnabile. La seconda è che ci dovete dare l’epidurale quando ve la chiediamo, fosse anche a metà fase espulsiva, perchè è un crimine contro l’umanità dire di no!
Ad ogni modo, con o senza punturina, una grande grazie.
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