Anche se ho aperto il blog con il dichiarato compito di sfatare il mito della felicità, come perenne stato emotivo delle mamme. Anche se cerco di raccontare, al meglio che posso, l’assurdità della realizzazione di ognuna di noi solo attraverso la maternità. Anche se non trovo giusto raccontarcela come se fare la mamma fosse tutto rose & bon bon. E’ bene chiarire una cosa: Allegra ci ha portato una felicità poco contestabile. Con il suo arrivo, come per l’arrivo di ogni bimbo, la nostra vita è stata stravolta….partendo dal punto di vista attraverso il quale la viviamo.
Allegra, la nostra ex T2, ha un merito pazzesco: farci finire le giornate in modo sempre felice. Prima del suo arrivo, ogni delusione, rimpianto, dramma, raggiungeva misure galattiche. Tutto sembrava senza soluzione. Nel bene, ma soprattutto nel male, i picchi della vita avevano dimensioni titaniche. Ora, il peso delle cose è completamente diverso.
Sbaglio, o basta incrociare il sorriso dei nostri figli, per aggiustare ogni tipo di giornata?
Ecco, forse un figlio è anche questo: l’ago della bilancia. Se il piattino della bilancia fosse pieno di rogne, di cose inopportune, difficoltà, incidenti, sull’altro piattino ci saranno sempre le guanciotte di tuo figlio, il suo sorriso di prima mattina, e persino quei vagiti notturni da film horror.
Io non sono mai stata un tipo Happy. Troppo riflessiva, razionale. Moltissime donne che conosco hanno il mio stesso difetto. Questo non vuol dire che non siamo gente felice, ma solo che il nostro sguardo è pronto a cogliere la fregatura, piuttosto che il lato bello di quello che potrebbe capitare. E’ una questione di prospettiva.
Qualche tempo fa, ho visto questo documentario , che spiegava cosa si può fare per essere felici. Viaggiando per il mondo, mostrava chi è disposto ad essere felice. La felicità è, soprattutto, un fatto di scelta. Se non l’avete visto, e avete Netflix, regalatevi una mezzora, perchè, nella banalità di quanto mostra, c’è il segreto.
Io vivo in una bella zona, di una città dalle mille opportunità. A Milano ci sono vie, parchi, negozi di lusso. Cortili e angoli di indubbia bellezza. Eppure, incrocio gente, quasi sempre, incavolata, alienata, incattivita. La felicità è ben lontana dai loro occhi.
La vita dipende dagli occhi attraverso cui la guardi. Certo, sto generalizzando, se sei su un barcone o stai vivendo un dramma familiare, lo sguardo conta, ma fino ad un certo punto.
La vita è piena di opportunità, ma sa anche essere difficile e ingrata. Per questo, quello che mi piace pensare è che, con la nascita di un figlio, in cambio del dono ricevuto, dobbiamo esercitarci in un nuovo sguardo. Così, quando e se, la vita facesse un pò di bizze, noi, con sorriso ed allegria, le potremmo fare un cortese gesto dell’ombrello ed andare avanti con stile.
E’ per questo che ho chiamato mia figlia Allegra: per ricordarle sempre che l’importante è porsi in modo positivo di fronte alle cose della vita (non perchè debba ridere ogni volta che un coglxxne le compaia davanti, pretendendo un sorriso per via del nome). Questa è l’unica arma che abbiamo per vincere.
Allegra non è solo il suo nome, è l’auspicio per me e per tutte noi che abbiamo ricevuto il dono della maternità, di essere allegre sempre o quasi. Non stupide, superficiali. Non dalla risatina facile. Non necessariamente estroverse, poco riflessive. Ma, semplicemente, essere quello che siamo, mentre viviamo la nostra vita, in modo positivo e gioviale. Semplicemente grate e felici.
6 Comments
Bellissima riflessione!
Grazie. Lo sai che N.Wood è stato uno dei miei libri preferiti per anni? Uno di quelli che mi ha fatto innamorare del Giappone 🙂
Condivido parola per parola! ?
Grazie !
Di primo acchito, avrei detto che il nome Allegra fosse proprio brutto, perché non lo vedevo come un nome.
Ora, dopo aver letto le tue parole, mi sembra un dono pensate e molto bello che avete scelto di fare a vostra figlia!
Quanto al resto, sagge parole.
Qualche anno fa, non l’avrei inserito fra i miei preferiti. Ora, invece, che sono “grandicella”, ed anche per questo ho avuto modo di sperimentare qualche dosso nella vita, mi piace un sacco poterle lasciare quello che le auguriamo. Perchè lo sappiamo quanto sia difficile, certe volte, ricordarsi di “vincere” attraverso un sorriso.
…..Io non riesco a commentare i tuoi post… Mi dici come devo fare? Non capisco se mi devo iscrivere ad una piattaforma…(scusa, con la tecnologia sono out)