Il Parco : Aiuto Aiuto. Non è facile relazionarsi con le altre mamme, diciamoci la sacrosanta verità! E’ difficile perchè, senza figli, non è che per strada ci mettiamo a parlare, a trentasei denti, con chiunque. Siamo abituati a non guardarci manco in faccia, per cui, figuriamoci!
Eppure, una volta diventate mamme, una volta uscite di casa, ci sentiamo in obbligo di sorridere a bimbi con facce antipatiche, ad altre mamme che hanno un mazza dove sapete voi: a fermarci, al parco, per amor dell’aria aperta e dell’iniziazione alla socievolezza dei nostri figli.
E magari non abbiamo voglia di dire una parola, o magari si. Ma il punto non è questo. Il punto (interrogativo) è il nostro interlocutore. L’altra mamma.
- Se ci va benissimo: E’ persona piacevole, discreta, si fa i caxxi suoi, tu i tuoi. Il pargolo è educato, se non lo fosse, la mamma lo rimette in riga. Ci si sorride con piacere. Magari, prima o poi, si fonda qualcosa tipo un club della lettura, per rivedersi.
- Se ci va bene: E’ persona muta. Si fa gli stracaxxi. Non tanto perchè è discreta, ma perchè non vuole avere nulla a che fare con te. E a te va anche bene. Il pargolo è educato. Se non lo fosse, la mamma lo allontana e, con la scusa, arrivederci e grazie.
- Se ci va male: Ha la mazza lì. E’ vestita come di ritorno dalla passerella ed ha dimenticato di cambiarsi. Era antipatica, già da lontano. Non hai fatto in tempo ad uscire dal recinto dei giochi. Sei rimasta incastrata. Tu e lei. Lei e tu. La fine. Ti guarda come fossi un relitto umano. Stranissimo. Dovrebbe esserlo anche lei: entrambe abbiamo partorito da meno di un anno o poco più, ci sono 40 gradi, abbiamo fame e sete, tutto ci andrebbe purchè uscire, eppure siamo qui. Singolare ci sia lei e non la solita tata trilingue. Eppure. Eppure è costretta ad avvicinarsi perchè, sua figlia, piuttosto egocentrica, è venuta a rubarti il biberon di acqua che aveva in mano la tua, per poi puntarle in faccia qualsiasi oggetto contundente che trova su due piedi. E’ costretta addirittura a parlarti. Ti schifa, si vede. Lei ha un orologio d’oro con inciso il pedigree, tu uno di gomma. Lei ha un vestito che mette in risalto i fianchi sottili, tu hai i fianchi evidenti e basta. Lei ha i capelli lisci e sciolti, senza un plisse per l’umidità. Tu, se potessi scioglierti i capelli (se fossero puliti) le faresti vedere che il tuo pelo è meglio, ma, mestamente, li hai raccolti da una settimana: hai i rasta ormai. Lei è una stronza. Sua figlia pure. La baby gangster è più grande della tua: ” All’asilo, quelle più piccole le adora, ci gioca come fossero bambole”. Tu pensi: ” Non se ne poteva stare all’asilo oggi, e tu a tirare i sassi ai poveri come farebbe Baby George?”.
Inesorabilmente, in qualsiasi modo ti sia andata, arriva l’ora della pappa, devi congedarti. E, finalmente, apprezzi il buono dello svezzamento: la fuga!
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9 Comments
ahahhahhahahaa grande!!! Mi ero dimenticata di queste cose orride…per fortuna mio figlio era un asociale 🙂
Forse ci diventano asociali, a causa di certi incontri. Del resto, lo sono anche io in certe situazioni 🙂
Ma la lista sarebbe molto, molto più lunga… purtroppo è tra le fatiche della maternità anche quella dei parchi 🙁 Io di solito, a certe ore nel bel mezzo dell’anno, trovo solo i nonni: non so quanto sia meglio… Tieni duro, sarà così ancora per molto, purtroppo.
Ma lo sai che, proprio oggi, solo con una nonna mi sono trovata bene? 🙂 Di te, che hai 3 figli, mi fido assai. Chissà cosa hai dovuto sopportare ahah
Non è mica finita: la vuoi sapere la vera sfiga di averne tre di età diversa? che ognuno vuole un parco giochi diverso. Anzi, stilerò una lista delle parco-sfighe 🙂
[…] questo, probabilmente, a Milano ed in special modo nei parchi, l’italiano lo parliamo solo io ed Allegra (cioè io … Allegra non parla.). Pare che […]
Tutto vero!!! Ogni tanto andare al parco è un vero incubo…..?
Devo dire la verità: ultimamente mi sta dicendo “bene” 😉
Per fortuna, ci sono ragazze garbate. La sfida è ritrovare sempre le stesse
[…] si fanno anche incontri fantascientifici. Mamme con quattro figli, ad esempio. E mi devono spiegare la contrazione delle […]