Per oggi, avevo in programma un altro post. Sempre un pò polemico, ma di diverso contenuto e tenore. Mio marito, a ragione, dice che questi sono i post che mi fanno togliere i like. Ma io sostegno che abbiamo tutti una responsabilità, per cui, quando ci sta a cuore qualcosa, bisogna esporsi, sperando di essere compresi, di creare dibattito e condivisione.
Quello che scrivo ora, che è quasi mezzanotte e me ne vorrei anche andare a letto, è una denuncia, rispetto all’ultimo atto di bullismo di cui ho sentito parlare ieri in tv. Un video come mille altri, che mi ha procurato la solita reazione: mi sono sentita in fiamme per la rabbia, la vergogna, l’oscenità. Un minuto dopo, sempre al tg, hanno parlato di un episodio di violenza ad anziani. Ho dovuto spegnere, mi sentivo male.
Sapete che vi dico? Questa è una reazione umana NORMALE. E se davvero ci fosse qualcuno che, di fronte a queste cose, non avverte più nulla, sappia che deve andare a farsi curare, di corsa! Perché non è umano. Non è umano assistere a questa degenerazione, e non rimanere scioccati. Anche l’indifferenza ha un limite.
Io credo che il codice penale lo debbano stralciare, lo devono fare in mille pezzi. Lo devono riscrivere comma per comma. Io credo che debbano riscrivere riti e pene. E per la funzione rieducativa della pena, basta ispirarsi al reato commesso, per capire che lunghissimi e faticosi anni di servizi sociali sarebbero la manna. Non ti fai 1 anno in carcere, ma 2 a prenderti cura di qualcuno!
Ed infine, i media. Quelli che si indignano per primi, con le loro paillettes e le facce di plastica. I primi che ci fanno assistere a scene di violenza. Si indignano con la serietà dei clown, e ci invadono di trasmissioni televisive nelle quali prendono per i fondelli i più deboli, ospitano persone famose che si urlano contro, gente che si alza in piedi per menarsi. Ci fanno assistere a questa vergogna da anni, e i ragazzi assimilano questo. Di chi è la responsabilità?
Dove stanno gli autori televisivi, i produttori, i presentatori che dicono io non ci sto!
Dove sta il pubblico che dice questo programma non lo guardo, non lo tengo di sottofondo manco per lavare i piatti o andare al cesso!
Dove sta il genitore che impiega il suo tempo a spiegare che, di fronte all’ennesimo atto del genere, il telefonino non si deve usare come telecamera, ma per la sua vera funzione: TELEFONARE ad un caxxo di carabiniere!
Si, lo so che qualcuno c’è, ma sono numeri che non raggiungono la sufficienza.
E perché dobbiamo assistere ad immagini del genere, al tg, come fosse lo spettacolo prima di cena?
E concludo. Non è che prima la gente non si menava, non si offendeva, non si minacciava. E’ solo che prima c’era il pudore.Provavi vergogna. Ti appartavi se dovevi picchiare uno, per paura che qualcuno potesse intervenire, potesse dirlo ai tuoi genitori, agli insegnati. Ora, sai che nel genitore ci sarà il tuo socio, il tuo alleato. Sai che nessuno farà mai niente.
E’ questa la differenza.
Ecco cos’è il BULLISMO.
4 Comments
Dì a tuo marito che, se potesse, Gisella ti metterebbe mille like. Condivido ogni tua parola.
Ciao,
Buona giornata
G
Lo leggerà subito. Grazie.
Concordo con te in ogni parola. L’indifferenza non fa altro che peggiorare le cose….essere alleato di ragazzi del genere? #iononcisto
Peccato siano temi che si respingono (lo vedo dal blog), non si vogliono mai affrontare. Lo capisco, da un lato. Questo non prendere posizione, però, non è positivo.
Bisognerebbe avere il coraggio di condividere pezzi del genere, commentarli, dire la propria.
Non perdo le speranze. Grazie!