Elena è una mamma di 34 anni, nata a Genova, metà piacentina e cresciuta a Milano. Con uno marito portoghese e le sue piccole gemelle di quasi un anno, Maria Leonor e Maria Beatriz, vive nella bellissima e vivace Lisbona.
Eccola, la nostra nuova mamma expat!
♥ Elena, come mai vivete in Portogallo?
Mio marito è portoghese e fa il diplomatico, quindi io sono futura expat anche del mio “nuovo paese”, perché ci trasferiremo nuovamente. Siamo qui a Lisbona da due anni, ma prima ne abbiamo vissuti altri due in Perù.
♥ Cosa ti piace – e cosa no- della città in cui vivi?
Lisbona ha molte cose meravigliose. Il clima: è praticamente sempre bello con il sole. E’ una città famosa per la sua luce dorata. Il mare: la spiaggia è a pochi minuti di macchina e ci si può andare sia d’estate che d’inverno (fa spesso abbastanza caldo, e se non fa caldo non arriva ad essere veramente freddo). La vita: il Portogallo dà la possibilità di vivere molto bene, con un ottimo standard di vita e ti permette di fare molte cose. I parchi: Lisbona ha tanti bei giardini dove andare a passeggiare con le bambine. L’arte e il design: sta diventando una vera e propria capitale anche in questo senso. Ci sono molte mostre e progetti architettonici. E’ divertente e molto viva.
Invece, non mi piacciono i marciapiedi, sono stretti, con il passeggino gemellare diventa difficile camminare. E poi, ho fatto fatica ad imparare il portoghese, anche perchè venivo da una realtà in cui parlavo spagnolo tutti i giorni. Ora parlo il portoghese abbastanza bene, ma fatico a ricordare lo spagnolo.
♥ In qualità di mamma, invece, quali credi siano i vantaggi rispetto all’Italia?
Le mie figlie sono nate a Lisbona. Il sistema sanitario portoghese mi ha molto ben impressionata. Le mie figlie sono nate in un ospedale privato (favoloso, con il mio medico che è una persona divina), ma hanno avuto un problema alla nascita (oltre al fatto di essere nate premature e piccoline) e sono state trasferite nell’Ospedale Pediatrico Nazionale (pubblico naturalmente). Lì i medici sono stati strepitosi, le condizioni fantastiche, le cure perfette. Siamo rimasti entusiasti di tutto. Un lavoro egregio e ciò che ci ha impressionato di più è stato l’aiuto anche successivo, una volta che le bambine sono state dimesse.
♥ Pensa al tuo lavoro, ai sussidi, al sostegno alla famiglia, cosa puoi dirci?
Questo è un aspetto più complicato a cui rispondere. Mio marito fa il diplomatico il che implica che ci spostiamo abbastanza frequentemente e cambiamo spesso vita. Il che non rende a me la vita facile per quanto riguarda il lavoro. Io nasco come umanitaria e lavoro con i bambini, ma per lo più lo faccio a livello di volontariato nei paesi dove andiamo. Il sostegno alla famiglia è ottimo, ma avviene attraverso il Ministero degli Esteri e non so come sia per chi vive fisso in Portogallo.
♥ Sulla scuola, invece?
Le mie figlie sono troppo piccole per andare a scuola, ed essendo due, abbiamo scelto di tenerle a casa (anche se sono spesso in contatto con altri bambini fra figli di amici e cugini). Quando verrà il momento di frequentare una scuola, andranno a quella francese, indipendentemente dal paese in cui vivremo. E’ una soluzione molto comune, ed anche pratica, per i figli di diplomatici, perchè il sistema educativo non varia da paese a paese e semplifica i trasferimenti.
♥ Cosa ti manca della tua città di origine, come mamma?
Ho moltissimi amici con figli piccoli che sono a casa, mi sarebbe piaciuto condividere con loro i mesi prima del parto ed i momenti dopo. Ora abbiamo molti amichetti qui, ma mi piacerebbe che ci fosse continuità anche con gli amici italiani e che le mie figlie non perdessero quella parte delle loro radici. E’ molto presto per dirlo, vedremo come andrà una volta che saranno più grandi.
♥ Pensando alla crescita ed al futuro dei tuoi figli, torneresti in Italia?
Si, tornerei volentieri in Italia, ci sono molte ragioni per cui ne varrebbe la pena. La nostra casa di famiglia é lì, metà dei nostri parenti anche. Chissà…
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