Com’è essere una mamma expat a Tampere? Come è vivere in Finlandia? La scuola in Finlandia, il welfare, il clima, il paesaggio …. Ci racconta tutto Martina, 26 anni e mamma di Saimi, una splendida bambina di 2 anni.
Martina è una mamma expat, nata a Milano e trasferitasi a Tampere da sei mesi, con il marito finlandese. Ho conosciuto Martina in tempi non sospetti, quando, su una pagina per la quale scrivo, mi rispose che, anche lei, aveva sofferto di un mio stesso problema post parto. Pian piano abbiamo cominciato a seguirci, ed eccola qui, che racconta com’è vivere in Finlandia.
Ci siamo trasferiti perché il mio sogno era vivere in Finlandia (anche prima di conoscere Jonne) e perché lui non si trovava più bene in Italia. Aveva nostalgia di casa. Insomma è stata una scelta soprattutto di cuore ma anche di sopravvivenza da parte sua …. perché erano anni che lo assillavo dicendogli che volevo trasferirmi!
♥ Cosa ti piace della città in cui vivi e cosa non ti piace?
Di Tampere mi piace veramente tutto, è difficile trovare aspetti negativi. Mi sono innamorata di questa città nel 2012, durante il mio primo viaggio in Finlandia. È una cittadina a misura di famiglia ma al tempo stesso vivace e giovane. Ci sono diversi musei, molto interessanti da visitare, ci sono tanti negozi se si ama lo shopping e il buon cibo non manca. Personalmente, ciò che preferisco è la natura. Tampere sorge in mezzo a due grandi laghi ed è circondata da immensi boschi e foreste dove fare interminabili passeggiate immersi nel verde e nell’aria pulita. In estate, si può andare in spiaggia o uscire con la barca, mentre in inverno si può andare a camminare sui laghi ghiacciati, si può pattinare e sciare. Praticamente è come vivere in montagna ma con le comodità della città! Per me è un sogno.
♥ Come Mamma, invece, quali credi siano i vantaggi rispetto all’Italia?
La Finlandia è sicuramente un paese a misura di famiglia, non solo rispetto all’Italia, ma rispetto a tanti altri paesi europei. Quando siamo arrivati qui, dopo aver ottenuto il “permesso” di residenza, il comune mi ha assegnato una “integration coach”. Si tratta di una professionista che ti aiuta e ti guida nel tuo percorso di inserimento, sia lavorativo che personale. Inoltre, sempre il comune, ci ha garantito un posto all’asilo per nostra figlia, nonostante io non stessi lavorando. A 2 settimane dall’arrivo in Finlandia, Saimi era già regolarmente iscritta a scuola. Venendo dall’Italia, dove per avere un posto all’asilo devi sborsare centinaia di euro (se trovi posto), per me è stato surreale. Durante il percorso di integrazione, lo Stato ti paga anche un sussidio di disoccupazione.
Riuscendo a mandare Saimi all’asilo, io ho potuto concentrarmi su me stessa e sul potenziamento dei miei skills, in ambito linguistico e lavorativo. Sto seguendo corsi per imparare la lingua e per approfondire le mie conoscenze negli ambiti lavorativi che mi interessano. In futuro mi piacerebbe aprire una mia pasticceria e sto studiando per poterlo fare quanto prima.
♥ Quali altri vantaggi ci sono, ad essere un’ expat in quei luoghi fiabeschi?
Vivere in Finlandia, poi, ti invoglia ad avere figli. Ti senti supportato, sia a livello economico che a livello pratico. Ogni famiglia ha diritto ad un bonus per ogni figlio. Il bonus non è legato al reddito, ma solo alla residenza, quindi se risiedi qui, non importa che tu sia ricco o povero, lo stato ti garantirà una somma di denaro mensile, dalla nascita ai 18 anni di tuo figlio. Inoltre, una mamma può decidere di stare a casa col proprio bambino, invece di mandarlo all’asilo/scuola materna (qui sono assieme e si chiamano päiväkoti). In caso si decidesse di rimanere a casa con i figli, al nomale bonus se ne aggiungerebbe un altro mensile di qualche centinaia di euro (per un totale di circa 400 € mensili).
Per non parlare poi della famosa baby box, che tutte le mamme che partoriscono in Finlandia ricevono direttamente a casa. La baby box è una scatola che contiene tutto l’occorrente per il neonato: dai vestiti ai pannolini, al sacco nanna.
Inoltre, per le mamme che viaggiano con un neonato o bambino nel passeggino, i mezzi pubblici sono gratuiti.
♥ Sulla scuola in Finlandia, cosa ci puoi dire?
L’asilo finlandese è molto simile ad una scuola di tipo montessoriano. Viene dato ampio spazio al gioco e al diventare indipendenti. Mi piace molto anche perché, una volta a settimana, i bambini vanno in biblioteca e a fare una gita nei boschi, ad esempio, proprio per essere spronati a cavarsela da soli. Amo il fatto che i bambini imparino stando a stretto contatto con la natura: qui si esce a giocare anche se fuori nevica e le temperature sono rigide, oppure se piove o tira vento. Insomma c’è molta meno ansia che i bambini “prendano freddo”, si sporchino, si facciano male etc. All’inizio non ero abituata e devo ammettere che la mamma italiana che è in me ha storto il naso. Poi, vedendo il sorriso di mia figlia mentre saltava nelle pozzanghere di fango o mentre, sotto una nevicata, a -7 gradi, costruiva un pupazzo di neve col padre, ho cambiato idea.
♥ La scuola in Finlandia: credi che sia migliore?
Per la mia piccola esperienza, non credo di poter dire in assoluto che la scuola finlandese sia migliore. Sicuramente, però, il fatto che le scuole e le università siano totalmente gratuite (materiali inclusi) è un punto a suo favore, come lo è il fatto che i bambini, a scuola, imparino anche cose pratiche (per esempio a lavare, stirare, aiutare in casa, cucire etc). Tra l’altro, non hanno compiti così, una volta a casa, possono rilassarsi e trascorrere il tempo in famiglia o con gli amici.
♥ Cosa ti manca della tua città di origine, come mamma?
Mi manca sicuramente la mia famiglia, il supporto di mia mamma e mi spiace davvero che la mia famiglia si perda tanti momenti della crescita di Saimi e che, viceversa, Saimi si perda la possibilità di avere i nonni vicini. Questa, forse, è l’unica cosa che ancora non riesco a mandare giù e che mai riuscirò a superare. Per il resto, penso che le nostre tradizioni, se sono nostre, ce le portiamo con noi ovunque andiamo e che, soprattutto in una famiglia mista, è importante che vengano rispettate e condivise le tradizioni di tutti. Noi, per esempio, festeggiamo 2 Natali, il primo il 24, seguendo la tradizione finlandese e il secondo il 25, seguendo quella italiana.
♥ Pensando alla crescita ed al futuro dei tuoi figli, torneresti in Italia?
No, mai. Mio marito ha un ottimo lavoro, che gli consente di tornare a casa presto e passare molto tempo con noi. Questo si riflette nel rapporto con Saimi, che è molto più felice di avere un papà presente, rispetto a quando in Italia lo vedeva solo nel week end o la sera tardi prima di dormire. Inoltre amo il fatto che mia figlia possa crescere in mezzo alla natura, possa respirare aria pulita e viva in un paese che le offra infinite possibilità di realizzazione. In definitiva può essere che un giorno voglia andare a vivere altrove, ma non tornerei in Italia.
Avete sognato, viaggiando in Finlandia con Martina, allora tuffatevi negli altri racconti delle expat!
ps. se vuoi partecipare anche tu, scrivi a statodigraziaachi@gmail.com
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