Mamme

Noi mamme e la paura del giudizio altrui

La paura delle mamme, nel confessare di avere un aiuto, di essere giudicate, lo comprendo, lo vivo anche io. E’ un’inutile trappola nella quale si cade con facilità. Una paura sciocca che, in alcuni casi, ci porta a mentire.

Lo sanno anche i muri: ogni mamma ha il sacrosanto diritto di chiedere un aiuto. Nelle faccende domestiche, in cucina, per fare un riposino, quando il corpo (ma anche la mente) non ce la fa più.

Chiedere aiuto non inficia sull’amore, sul legame materno. Essere supportate non implica il non fare un benemerito. Non vuol dire andare a sbronzarsi di prima mattina, mentre qualcuno cresce tuo figlio. Anzi, permette di godere, ancora di più, della propria maternità (soprattutto quando è appena iniziata) perchè siamo più riposate e possiamo concentrarci su ciò che è davvero importante.

E’ vero, oggi siamo più sole: la mobilità, i lavori che si cambiano, l’età in cui diventiamo genitori … tutto ciò influisce sulla possibilità di essere lontane dai nonni, dal resto della famiglia, dagli amici. Spessissimo, le neo mamme non hanno una rete che le protegga, che le aiuti. In alcuni casi, questo porta ad avere un solo figlio, a vivere momenti di grande solitudine, di depressione. E’ un peccato.

Ciò che mi sorprende, però,  è che , quando si chiacchiera (dal vivo o virtualmente) tra di noi, viene fuori una tragedia. Sembra che siamo tutte vittime di una calamità naturale. Noi e le nostre famiglie. E’ come se fossimo tutte le uniche superstiti della famiglia, come se tutti i nostri mariti lavorassero in mezzo all’oceano, come se anche loro, fossero orfani. Tutte isolate, senza uno straccio di conoscente e senza la possibilità di permettersi una baby-sitter.

Sono giunta a credere che questo panorama apocalittico, seppur reale in alcuni casi, sia una pura finzione nella maggioranza degli altri. Noi mamme abbiamo paura di essere giudicate (delle cattive madri) per cui mentiamo. Omettiamo. Falsifichiamo la realtà.

Noi mamme abbiamo paura di confessare di avere una baby sitter, perchè temiamo si possa pensare di noi come a donne senza scrupoli. Donne che, per farsi aperitivi a gogò, mollano a sconosciute i propri bambini.

Noi mamma abbiamo paura di ammettere di avere accanto padri/mariti umani, capaci di cambiare pannolini, di dare biberon. Temiamo di dare l’immagine di essere incapaci, immature. Perché ciò che viene fuori è la nostra fortuna e la loro eccezionale bravura.

Noi mamme siamo terrorizzate dal dire che i nonni esistono, che possono portare i bambini, al parco.

No, non ci credo più, a quel dramma che ci raccontiamo a vicenda. Nonostante le mille sfaccettature delle nostre vite, le difficoltà che nessuna nega, la reale durezza di molti nostri momenti, c’è dell’altro. C’è il terrore del giudizio.

Del resto, sulle piattaforme petrolifere in mezzo all’oceano, mesi e mesi lontani da casa, i nostri mariti guadagnerebbero un sacco di soldi per cui, uno straccio di ragazza alla pari, potremmo permettercela!

 

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