Mamma e figlia

Quando cresceranno e litigheremo per qualsiasi cosa. Quando ci sentiremo sole.

E’ probabile che non sarò mai la mamma che avrei voluto essere. E’ possibile che non sarò neanche una brava mamma, qualunque cosa voglia dire. E’ sicuro che, prima o poi, le mie figlie se la prenderanno con me per qualcosa che, nel passato, avrò fatto o non avrò fatto, a cui attribuiranno tutta una serie di disastrose conseguenze relative al loro presente.

E’ certo che da ragazzine e poi da donne, ce l’avranno con me per una frase, un piglio, un modo, un accento che sembrerà loro insopportabile. Ci saranno liti che non avrò la minima idea di come aver creato, contributo o come far finire. Ci saranno porte sbattute, pianti, urla, forse anche qualche parola grossa, contro di me.

Saranno momenti, giorni, settimane o forse anche anni, di totale incomprensione. Di dimmi cosa hai, ma perchè ce l’hai con me, mi capirai quando sarai grande, quando sarai mamma anche tu. Periodi in cui mi sentirò sbagliata, fallita, triste ed arrabbiata. Ce l’avrò anche io con me stessa, perchè non sarò riuscita a capirle prima o forse perché le avrò capite troppo. Mi domanderò se le avrò viziate, amate troppo, fatte sentire troppo sicure, certe di trovarmi sempre là, ad aprire loro la porta, ad asciugare le lacrime delle cadute, e a mettere cerotti ridicoli anche sulle mie gambe, per farle contente.

Allora, mi sentirò sola, perché un papà si ama sempre in modo più semplice, incondizionato. Lo si mette meno sotto la lente di ingrandimento, lo si guarda con maggiore dolcezza e magnanimità, indulgenza.

Mi pentirò di aver rinunciato a me stessa per loro. Perché, ve lo dico, tutte rinunciamo ad un pò di noi, anche quelle che credono, oggi, di aver la vita in pugno, grazie ad una carriera o al pilates dei giorni dispari. Lo facciamo tutte, senza accorgercene, gradualmente. Fingendo che per quel sogno lì, quel viaggio lì, quel ritorno al mondo del lavoro o delle amiche c’è sempre tempo.

Improvvisamente, finalmente, tutto passerà. Tornerà la calma, la pace con noi stesse e poi ciascuna con l’altra. Mi vorranno bene di nuovo come prima. Mi capiranno più facilmente. Penseranno che io non sia stata così male. Mi abbracceranno di nuovo, mi vorranno accanto a loro. Vorranno condividere, vorranno consigli, vorranno appoggio.

Ma non sarà finita.

Sino alla fine ci saranno liti, cose da rinfacciarsi, cattivi umori, rimorsi, battaglie senza senso, incomprensioni, reazioni smisurate.

E’ così per tutte noi, e sapete una cosa? Non ce l’avranno mai con noi, durante quegli anni di battaglie e battute al veleno, a causa di quei mesi iniziali. Nulla di tutto ciò avrà mai a che fare con il fatto di non averle allattate, o di aver ceduto al ciuccio, al biberon, alla nanna nel lettone, al nido presto e così via.

Quelle cazzate per le quali perdiamo il sonno e ci scanniamo fra di noi, non avranno mai a che fare con tutte le cose importanti della vita. E, a loro, ai nostri figli, state certe che non gliene fregherà mai niente di tutte quelle cose che, oggi, ci paiono così determinanti. 

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