Ecco cosa ho capito sull’amore.
L’amore è una parola da riempire. Non ha un solo odore, un unico sapere o sempre la stessa consistenza.
Ho capito tante cose sull’amore, nel corso degli ultimi vent’anni, come, ad esempio, quello che pensavo fosse amore invece era solo il brivido dell’incertezza.
Ho smascherato alcune sue forme, offerte o ricevute, che in realtà nascondevano la solitudine.
Nonostante questo, oggi, non mi pento dell’amore, fosse anche nella sua forma più lieve, leggera, quasi impalpabile, dato e ricevuto. E’ grazie a quelli vissuti intensamente e a quelli attraversati distrattamente che ho capito, con il tempo, ciò che davvero volevo.
L’amore cambia. Non è mai lo stesso, anche se coinvolge le stesse persone.
Ho capito che l’amore, dopo la fase delle farfalle imprigionate nella nostra pancia, diventa una scelta. Un labirinto da percorrere. Qualche notte buia da superare. Alcuni giorni, troppo uguali, da attraversare.
L’amore è la speranza, la fede, il credere in noi e nell’altro.
L’amore chiede la nostra completezza, il nostro bastarsi quanto basta. Il sapere camminare da soli il più possibile. Il piacersi almeno a sufficienza. L’equilibrio interiore.
E vuole che le nostre braccia siano aperte, anche se un pò ferite o impaurite, non importa.
L’amore chiede fiducia.
La fede che il labirinto sia quasi finito, come anche le notti buie e i giorni sempre troppo uguali.
L’amore chiede impegno.
L’impegno a scegliere sempre se stessi e l’altro. Ad accettare quello che, alle volte, non ci piace, ci innervosisce. Chiede di concentrarci su quello che ci ha fatto dire si.
Si, puoi chiamarmi. Si, ti aspetto alle otto. Si, ti amo.
L’amore è facile all’inizio, quando fa tutto lui. E’ difficile dopo, quando dobbiamo fare noi. Ma una cosa è sicura: ne vale sempre la pena.
Buon San Valentino.
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