Il latte della mamma è il primo nutrimento. Da neonati è l’unico che conoscono, e, quando diventano più grandi, è spesso la loro prima colazione o l’ultima coccola prima della nanna. In questo post parlerò della differenza fra latte crescita e latte di proseguimento e del latte vaccino, quando il latte della mamma manca o non è disponibile. E presenterò anche un grande progetto di supporto alla genitorialità: “Parto e Riparto”.
Entrambe le mie figlie amano il latte. La prima lo beve al mattino, tra un biscotto e una fetta di pane, nelle sue lunghe colazioni, e la sera prima della nanna. La seconda, invece, se ne fa un biberon intero solo la mattina.
Ad entrambe, dopo il sesto mese di vita, ho dato il latte di proseguimento mentre, dopo l’anno, il latte crescita.
L’allattamento esclusivo al seno materno è raccomandato fino al sesto mese del bambino. Ma quando non ce ne è più o si hanno esigenze differenti, non è consigliabile passare al latte vaccino, perché è quello che la natura ha creato per i vitellini, che hanno esigenze nutrizionali differenti rispetto alle nostre.
Quale latte dare ai bambini, perciò, dopo i sei mesi o dopo l’anno (confrontandoci sempre prima con il pediatra)?
Se il latte materno non può più esserci di aiuto, si introdurrà, dal 6° mese di vita sino al 12°, il latte di proseguimento e sino al 2° anno di vita quello di crescita. Latte per bambini, perché tesi a soddisfare i loro bisogni specifici.
Io ho sempre usato il Latte Mellin per le mie bambine (brand di cui ho scelto di essere ambasciatrice, proprio per la mia esperienza positiva come mamma).
La nuova formula del Latte Mellin 2 e 3, latte in polvere, prevede un esclusivo processo che utilizza fermenti di origine naturale:
Mellin 2 è il latte di proseguimento che contiene la miscela prebiotica di fibre GOS-FOS nella proporzione 9 a 1 e favorisce l’equilibrio della flora intestinale.
Mellin 3 è il latte crescita che, con l’aggiunta di ferro, contribuisce al normale sviluppo cognitivo.
Io stessa credevo che, dopo l’anno, si potesse già offrire il latte vaccino. Oggi so che l’introduzione del latte vaccino, troppo ricco di proteine, va tardato il più possibile, proprio per evitare il loro eccesso sin da piccoli.
Sul latte, potete anche leggere questo mio post precedente.
Oggi sulla scatola del latte Mellin 2 e 3 c’è una novità, un box dedicato ad un progetto che coinvolge tutti i futuri e neo genitori: “Parto e Riparto”.
Parto e Riparto di Mellin, a supporto della creazione delle famiglie, è un progetto in evoluzione, che parte da un’ esperienza interna all’azienda: il Baby Decalogo.
Il Baby Decalogo, dal 2011, comprende principi come: integrare la retribuzione Inps, portando il congedo parentale al 60% dello stipendio; garantire 10 giorni di permesso di paternità retribuita; posticipare l’entrata o anticipare l’uscita dei genitori, durante l’inserimento.
Mellin ha capito, da anni, che i papà e le mamme non vanno penalizzati nel mondo del lavoro, non devono dover scegliere che tipo di carriera fare o se continuare a lavorare.
I risultati di questa politica sono stati molto positivi: il 100% delle mamme sono tornate al lavoro e il 40% ha ottenuto una promozione, solo per fare due esempi.
“Parto e riparto” nasce da qui, ed è teso ad aiutare i neogenitori, anche attraverso un portale, per dipanare i dubbi più comuni: come i permessi per le visite pre-natale, o i congedi obbligatori, i riposi giornalieri e così via.
Oggi, 1 donna su 3, quando diventa mamma, lascia il posto di lavoro. E questa è una perdita per tutti.
Per maggiori informazioni su Parto e Riparto Mellin, potete leggere qui.
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