Carla ed io, da bambine, abitavano a pochi metri di distanza. Una di fronte all’altra, nella stessa strada. Abbiamo frequentato la stessa scuola e abbiamo un sacco di ricordi di infanzia in comune. Abbiamo preso strade diverse e ci separano, oggi, alcune regioni. Con Carla, continua il nostro viaggio nelle famiglie numerose. Sì, perché Carla è mamma di quattro figli, mica pizza e fichi!
Carla, laureata in economia e commercio, oggi, fa l’ impiegata, lavoro che svolgeva anche prima dell’arrivo dei figli.
I suoi bambini sono: Lara Stella 10 anni, Ruben 8 anni, Sebastian 6 anni, Jago 15 mesi.
Era nei tuoi progetti formare una famiglia numerosa?
Ho sempre desiderato una famiglia numerosa, sin da piccola. Sognavo una famiglia come quella delle mie cugine, con 4 o 5 figli, 3 o 4 fratelli e sorelle. I miei figli sono nati tutti da una nostra libera scelta.
Com’è cambiata la tua vita, nel tempo, quando la tua famiglia è diventata numerosa?
Da undici anni la mia vita è assorbita, quasi del tutto, da loro. Ho sempre ripreso a lavorare intorno agli otto mesi dei bambini, portandoli al nido sin da piccolini. Quest’ultima volta sono rientrata a dieci mesi del piccolo ed ho richiesto subito il part time, così da potermi dedicare di più a loro nei pomeriggi e non soltanto di sera, dopo una giornata trascorsa in ufficio.
Senti di aver fatto dei sacrifici, se si quali?
Da quando ci sono loro, purtroppo, viaggiamo poco, ma abbiamo comunque fatto delle brevi vacanze, anche con tre bimbi. Con quattro non ci abbiamo provato ancora, ma credo che ora che il piccolo non è più tanto piccolo sia il momento giusto!
Qual è l’aspetto più bello di avere tanti figli e quello meno bello?
E’ tutto meraviglioso! A cena si parla per alzata di mano e la cosa è divertente, anche se quattro vocine tutte insieme fanno tanto caos. Non esiste il silenzio, se non di notte quando si dorme. Si condivide ogni cosa, non esiste il mio e il tuo o il suo, ma si litiga anche tanto.
E’ stato più difficile il passaggio dal non essere madre al diventarlo o quello dal primo figlio a tutti gli altri?
Dal primo figlio a tutti gli altri non è cosa semplice, soprattutto se non hai un valido aiuto.
Quanto è importante la collaborazione (con il papà o eventualmente tra i figli) perché tutto funzioni?
Quando la famiglia diventa numerosa, dal terzo in poi, è assolutamente necessario l’aiuto del papà altrimenti diventa impossibile gestire tutto, avere tutto sotto controllo. Bisogna cominciare a delegare e la cosa è fattibile solo se il marito o compagno è presente attivamente. Anche i bimbi sono abituati a collaborare in famiglia e questo fa in modo che siano presto autonomi rispetto ai loro coetanei. Anche nel momento del bisogno si aiutano tra loro e non è necessario chiederglielo, gli viene spontaneamente di farlo.
Hai qualche aiuto (nonni, babysitter)?
Nonni full time. Prima di chiedere il part time anche una baby sitter.
Si fanno sempre meno figli, secondo te perché e “consiglieresti” il tuo modello familiare agli altri?
La vita con dei bambini piccoli non è semplice e, se la mamma lavora e non ha l’aiuto di nonni o babysitter, diventa difficile organizzarsi e riuscire a seguire i figli, soprattutto se più di uno. Anche perché col crescere dell’età aumentano gli impegni dei bambini. Lo Stato non aiuta più di tanto, le scuole a tempo pieno chiudono alle 16, perciò è necessario rivolgersi a babysitter e tate che implicano un costo molto alto. Penso, ad esempio, a quando i bimbi stanno male e non possono andare a scuola. Un giorno di babysitter ha un costo che non tutti possono sostenere. Anche accompagnare i bimbi a fare attività o organizzare pomeriggi con i compagni diventa complicato e sicuramente poco economico, se si decide di farlo fare alle tate.
Ma la gioia che ti regalano, ogni giorno, i bambini è immensa perciò anche con sacrifici enormi io, si, consiglierei il mio modello di famiglia numerosa. I miei figli sono sicuramente la mia più grande ricchezza!
2 Comments
Che belle queste storie di famiglie numerose! Anche se io mi fermerò a tre 😉
Tre è un bellissimo numero! Poi, ogni famiglia fa quello che può e vuole. L’importante, lo sappiamo, è altro .