Insegnare ai bambini l’autostima in 5 punti e un libro

Insegnare ai bambini ad accettarsi, a stimarsi, non è un lavoro da poco. Non lo è in quanto noi adulti, spesso, combattiamo già le nostre di battaglie sulla fiducia. L’autostima nei bambini, il sapersi accettare per quello che si è, è un obiettivo a lungo termine.  C’è un libro per bambini,  ” Il lupo che voleva cambiare colore”, che trovo approcci  il tema in modo semplice e simpatico.

Ma cominciamo con noi adulti. Al netto di alcune persone che nutrono un’enorme autostima, tale da compensare quella mancante negli altri, la maggior parte di noi, in special modo noi donne, viviamo con una zavorra alle spalle: il modello (o i diversi modelli) a cui dovremmo aspirare per compiacere gli altri. Televisione, pubblicità, politica, moda propongono modelli ben precisi, nei quali è meglio rientrare poter essere una persona di successo. Una persona che ha un motivo per stimarsi, giustapposto.

Non è questo il luogo in cui sviscerare un tema così spinoso e che, specialmente riguardo noi bambine prima, noi donne poi, noi mamme oggi, lascia ben poco spazio alla morbidezza nei giudizi.

E’ per questo, però, che va fatto un lavoro sui nostri bambini, un lavoro sull’autostima. Perché accettarsi per quello che si è, non si impara domani, ma ieri.

Sull’autostima dei bambini, ricordo alcuni principi che lessi, quando andava di moda l’educazione danese. Ve la ricordate? Tutti, in quel momento, avevano un libro danese sul comodino. Fosse pure dedicato ai bulloni!

Perciò, prima di parlarvi de “Il lupo che voleva cambiare colore”, un libro per bambini, colorato e divertente, sull’autostima,  ripassiamo insieme alcuni di quei principi.

Insegnare ai bambini l’autostima

Come costruire l’autostima nei bambini, in 5 punti. Principi (molto chiari nella teoria e meno nella pratica)

Amare i bambini

Voi direte che è naturale. Lo è. Ma dobbiamo anche ammettere quanto sia duro accettarli quando assumono atteggiamenti che non ci piacciono. In quelle occasioni, spesso, ne prendiamo le distanze. Li canzoniamo e non ce ne facciamo cruccio se siamo  in mezzo alla gente. Lo so, siamo mamme, non filosofi zen (senza figli) ma possiamo impegnarci di più.

Dare Attenzione ai bambini 

Non è cosa da poco, colleghe care. Pare che ci chiamino di continuo o è una mia impressione? A voi lascio la risposta ma aggiungo che, quando ce la chiedono, se riusciamo, cerchiamo di offrigliela davvero. Un’attenzione fatta di occhi, sguardi e mente. Sapete cosa trasmettiamo nella loro testa? Che sono importanti.

Essere sinceri, incoraggiarli ma senza lodarli troppo

Se enfatizziamo solo il bello, ciò che ci piace di loro, solo i successi, la delusione da adulti sarà grande. Sarà grande perché non saranno tutti lì pronti ad applaudire il nostro bambino, con o senza motivo. Dobbiamo dire le cose come stanno. Sproniamoli a sperimentare, a dare vita alle loro mille emozioni, senza giudicarli. Quando hanno raggiunto un obiettivo, trasmettiamo a loro l’orgoglio di aver raggiunto un traguardo ma con un occhio di riguardo alla strada fatta per arrivarci, ai progressi fatti lungo la via, più che al risultato finale. 

Modificare il nostro rapporto con la paura

Se noi, come genitori, abbiamo paura di qualcosa, non dobbiamo trasmetterla ai bambini. E’ giusto, entro limiti ragionevoli, che possano sperimentare. Non blocchiamoli per le nostre paure. Essere troppo protettivi non li espone, non permette loro di conoscersi. 

No ai confronti

Che siano in famiglia o fra gli amici non importa, hanno un effetto devastante. Ognuno ha il proprio valore, a prescindere da tutto e tutti.

Un bambino che si sente amato per quello che è, incoraggiato a sperimentare, senza paura di non riuscire, che non viva i confronti per sottrazione, sarà un adulto più sereno, capace di accettarsi, di stimarsi. Sarà in grado di sapere che essere se stesso non è trascurabile.

“Il Lupo che voleva cambiare colore” , di Gribaudo, a mio parere, è una favola che va in questa direzione. E’ un libro per bambini che parla di autostima.  Offre un approccio leggero e divertente sull’importanza di accettarsi per quello che si è. 

 

La storia de Il Lupo che voleva cambiare colore ha come protagonista, che ve lo dico a fare, un lupo. Un lupo che non si piaceva per quello che era. Il suo aspetto lo rendeva triste, così tanto da voler cambiare colore. Il lupo comincia per tentativi. Ogni giorno sperimenta un diverso colore ma ogni colore lo fa assomigliare a qualcun altro, lo mette a disagio, in ridicolo, in pericolo. Il lupo non sta bene con alcun colore che non sia il nero,  perché solo il nero lo rende un lupo. Questo percorso lo porterà a capire che non può rinunciare ad essere se stesso.

Il libro, che per il messaggio trovo adatto dai 4 anni, parla della bellezza di essere se stessi, perché nei panni degli altri non saremo mai autentici, né potremo essere sereni. Parla di accettarsi anche per ciò che non ci piace, perché, se cambiare vuol dire perdere un pezzo di se, il prezzo è troppo alto.

Il lupo che che voleva cambiare colore l’ho scelto per Allegra che, come tutte le bambine del mondo, dalla notte dei tempi, combatterà la sua personale battaglia sull’aspetto che, per necessità di cose, sarà diverso da quello di plastica che la società impone. E spero che sia in grado, lei come tutte le altre bambine, di capire che non è giusto rinunciare a se stesse per compiacere un sistema. Noi mamme e papà abbiamo un enorme compito – che va svolto sulle bimbe e sui bimbi- per cambiare questo aspetto che non fa sconti a nessuno. 

Se sei interessato ad un libro per bambini che approccia il tema del rispetto della diversità, leggi Spiegare la diversità ai bambini con un libro divertente.

Il lupo che che voleva cambiare colore lo trovate su Caramelle di Carta, (su qualunque volume, con il codice Giorgia 15, avete il 15 % di sconto) mentre sulla mia pagina instagram ve ne leggo un pezzetto.

 

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