Stamattina le miei occhiaie gridano vendetta, dopo una nottata da leoni, a far le ore piccole per guardare la finale di Temptation, la palpebra fatica. Un programma che, nonostante le mie ritrosie, mi fa cadere ogni anno fra le sue grinfie. Come le unghie lunghe e laccate di alcune tentatrici e fidanzate. Donne che, me lo domando con tutta sincerità, priva di malizia, non capisco come possano usare pc, cellulare, fare qualsiasi operazione che richieda pollice opponibile e l’uso sapiente di ogni falange.
Temptation Island: Apologia di un perizoma e del maschio ferito
Se c’è un modo per rasserenarci sul fatto che le cose non siano cambiate, da un anno ad un altro, è guardare Temptation Island. Donne ed uomini tutti uguali, fra loro e da un anno ad un altro, ci conforteranno, con quel senso di abitudine che solo una vita priva di imprevisti può regalarci.
La femmina di Temptation Island
La donna che partecipa al programma che fa un viaggio nei sentimenti, risvegliando ormoni ormai sopiti di primati di ogni sesso, è caratterizzata da capelli lunghi e lisci, baricentro alto, e sedere dove il sedere non dovrebbe mai essere. Esso si trova all’altezza delle scapole, sù per giù dove la gobba dovrebbe vantare diritto di prelazione. Nonostante la giovanissima età, nella maggioranza dei casi, di cui, tra l’altro, ci si fa sempre vanto come fosse la lode nel diploma di laurea, il sedere, in genere, dovrebbe mostrarsi sensibile alla forza gravitazionale. Ma, per buona pace di Einstein, esso non intende mollare, sorretto da gambe chilometriche, pena la rescissione dal contratto con il genere umano.
Non rischiando di avvicinarsi a terra, manco quando la donna si siede, il sedere della di lei seduttrice o fidanzata, non necessita di essere contenuto da mutandoni. Il costume, giustamente tenuta di ordinanza, diventa un timido filo interdentale. Di quelli sottili che usa il dentista, con violenza e contro la tua volontà, dopo averti immobilizzato sulla sedia. Il perizoma delle ragazze è previsto, da regolamento, sia indossato con la disinvoltura di chi non conosca che quello. Nessuna posizione, ballo, tuffo in acqua, piò creare imbarazzo. Nonostante a volte, quella spavalderia nel mostrare l’anatomia, cominci a fare quasi impressione.
Infine, la femmina di Temptation Island ha una caratteristica che la rende unica. Nonostante per atteggiamento e linguaggio paia priva di insicurezze, anzi, brandisca sigarette e perizoma come baluardi di emancipazione ed indipendenza, ella nasconde, manco troppo bene, immancabilmente ad ogni falò, cosi tanto poco amor proprio, pronta a giustificare ogni nefandezza maschile, che pure le più fesse di noi, mutandate alla Bridget Jones, e molto meno emancipate anche a 90 anni, provano tenerezza per loro.
La femmina di Temptation Island è una ragazza d’altri tempi, che si veste come stesse per fare pole dance, perché le hanno detto che così ha più chance di essere sedotta ed abbandonata. Dopo essersi pure sottoposta ad un intervento chirurgico sul corpo (che ha finito di svilupparsi l’altro ieri, e non avrebbe bisogno di alcun ritocco) si fa mollare da fidanzati improbabili o seduce fidanzati finti feriti che manco se fosse l’ultimo sulla terra.
La femmina di Temptation Island è un pò una di noi, fino all’età della ragione, e va aiutata. Ha tutto quello che si possa desiderare, ma l’ha lasciato a casa, probabilmente a causa delle limitazioni con il bagaglio a mano.
Leggi qui la mia recensione dell’edizione Vip → TEMPTATION ISLAND: UN SIDDHARTA, AL GUSTO TWIX
Il ma(s)chio di Temptation Island
L’uomo che partecipa a Temptation Island ha dei problemi. Ok, li abbiamo tutti eh, per carità. Io per prima che sto scrivendo un pezzo che nessuno leggerà, decisamente fuori tempo massimo, ne sono prova.
Il fatto è che lui ha problemi che vanno proprio curati. Da uno bravo, ma pure da uno della mutua che si è appena laureato per il rotto della cuffia. L’importante è che qualcuno lo prenda in cura il prima possibile, prima di vederlo ad una puntata di Amore Criminale (so che la battuta potrebbe essere un pò incauta o potrebbe parere inopportuna, ma non si può negare che alcune gelosie sono manifestate in modo inquietante) o che rompa un dolly (arnese che serve per le riprese).
Ad onor del vero, va fatta una distinzione fra i fidanzati ed i seduttori. Mentre le ragazze, in entrambe le fazioni, hanno le stesse caratteristiche di bontà d’animo e centimetri di coscia, il maschio di Temptation Island risente molto, per canovaccio e fascia addominale, del ruolo assegnato.
Il maschio da aiutare è della categoria fidanzati. Il resto lo adottiamo noi, promettendogli cuore, sole ed amore. Soprattutto amore, in alcuni casi.
I fidanzati Temptation Island, dio che ne scampi, fanno apparire Filippo Bisciglia, che comunque è un bell’uomo sempre garbato, quasi mistico, tra Gandhi e Brunello Cucinelli, intelligente come uno del Cts che fa le ospitate, ed elegante (nonostante qualche caduta di stile, ma ha ragione, non è facile trovare nell’armadio un capo adatto per un falò) come Alfonso Signorini.
Ma torniamo a noi, a loro. I fidanzati di Temptation Island hanno le mani facili. Fanno giochi di mani, giochi da villani. Ad ogni pinnetu (che non ho ancora capito cosa sia) lanciano oggetti, rompono vasi, spaccano sedie, prendono a pugni pungiball, se la prendono con le bottiglie di plastica. Fanno sfoggio dei soldi che hanno (uno ha detto, quest’anno che compra una Ferrari e poi la brucia) o della gelosia patologica, chiedendo anche alla propria compagna di non indossare il bikini o di stare a casa (detto da un ragazzo che ti immagini nasconda petardi per fare spaventare gli anziani e fa puzzette in classe).
Il ma(s)chio ferito – nonostante sia lui, nella maggior parte delle volte a ferire senza ritegno- andrebbe studiato da Angela padre e figlio. Ci andrebbe fatta una puntata, per fare vedere come era l’uomo non ancora evoluto. Tutto quello che non si deve fare o dire. Le spavalderie da maschio alpha, gli eccessi di ira da curare e condannare, altro che farne sfoggio.
Temptation Island: Apologia di un perizoma e del maschio lanciatore di bottiglie di acqua minerale.
Se pensi che, un giorno, manco troppo lontano, ti troverai loro allo sportello della banca o della posta, o come impiegato della temutissima agenzia delle entrate, tra tatuaggi che non ti premettono di scorgere il loro viso, la violenza che scatta se qualcosa va storto, l’insicurezza nonostante la mancanza del pudore, ti viene voglia di andare a vivere su un isola deserta. Senza cameraman, gite in barca a vela o baldacchini sul bagnasciuga.
Ad ogni modo, grazie Filippo per averci regalato, anche quest’anno, il tuo proverbiale aplomb, i video di nero glietterati e questa spaventosa e bizzarra finestra sul mondo dei sentimenti, dove morto un papa, per fortuna loro, se ne fa subito un altro.
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