Tattica vincente per il genitore in spiaggia

Quando nasce un bambino, si sa, nasce anche una mamma. Una mamma che, per non far morire di inedia il papà, lo rimprovera sempre, dandogli ordini di cui, lui, per dna, si lamenterà con altri maschi, senza comunque eseguirne bene manco uno. Dopo qualche anno, anche il papà nasce, ci ha messo tempo, ma ci è riuscito. Sia la mamma che il papà dovranno mettere in campo le loro migliori doti e le peggio tattiche di sopravvivenza, per non perire prima del tempo. Mamma e papà non possono mai abbassare la guardia, soprattutto in spiaggia.

Ma è sotto l’ombrellone, tra sudore, creme solari al petrolio, e sabbia ovunque, pure sul loro pavimento pelvico, senza che nessuno dei due sia riuscito a sdraiarsi, che la tattica diventa necessaria.

Quale? Quella di mollare il frutto del proprio amore sotto l’ombrellone nemico.

Cose che succedono, in spiaggia, ad un genitore ingenuo

Il primo anno, non conta. Sappiatelo. Non conta il fatto che non riusciate manco a togliervi il copricostume e già ve ne dovete andare. No, ragazze, quello è il paradiso. Non ha importanza che non abbiate preso un filo di sole ma abbiate, comunque, dovuto chiamare la guardia medica, per l’insolazione che è venuta a vostro marito. Quello, ragazzi miei, è un gioco da pivelli.

Il problema si palesa dopo. Quando vostro figlio sarà come il nettare per le api, come la pubblicità di Intimissimi per i maschi, come un efferato crimine per Quarto Grado, come un centro solare per Giletti: sarà in grado di attirare attenzione in modo ipnotico, senza possibilità di resistenza.

Di chi attirerà l’attenzione? Di altri cazz di bambini che, a frotte, come guidati dal pifferaio magico, si muoveranno dai loro ombrelloni, per stanziare sotto la vostra di ombra, tutto il giorno.

Ora, voi, noi che abbiamo figli piccoli, non è che siccome abbiamo messo al mondo dei bambini, amiamo i bambini a prescindere. Tutt’altro, proprio perché li abbiamo in casa, li conosciamo bene, ci stanno profondamente sul xxxx. Quelli degli altri, si intende!

Se oltre ai nostri ne volevamo altri, li avremmo fatti, no?

Torniamo alla nostra di ombra. Dopo aver pagato 20-30 euro per un ombrellone e due sdraio risalenti all’età dei Bronzi di Riace, dopo aver calcolato il moto delle stelle per posizionare le sdraio (che comunque saranno usate solo per poggiare roba, non sia mai per sedersi), dopo aver trascinato cosi tanti  secchielli pieni di acqua, sotto l’ombrellone, che la Guardia Costiera è già lì con il verbale in pugno, arrivano loro. Gli scassa caxxi.

Bambini, frutto di genitori che hanno giocato in anticipo, vogliosi di rovinarti la giornata. Si ruberanno la tua ombra, ti obbligheranno a riempire altra acqua, ti costringeranno a togliere la paletta a tuo figlio, per far vedere che sei educata. Faranno buche ovunque, come in trincea. Urleranno nelle tue orecchie. Creeranno un capannello con crescita esponenziale: all’ora del tramonto, sotto il tuo ombrellone, sembrerà di essere al concertone del primo maggio. La proprietaria dello stabilimento ti chiederà il supplemento e ti multerà per assembramento.

E tutto questo perché? Perché altri genitori, che volevano leggersi un libro, in spiaggia, come fossero dei ventenni, sono stati più furbi. Hanno messo in atto la tattica, senza pietà.

Tattica vincente per il genitore in spiaggia: le 6 mosse di cui far tesoro.

  1. Appena arrivi in spiaggia, perlustra la zona. Cerca una famiglia alle prime armi, serenamente ingenua, il cui ombrellone disti abbastanza, per evitare che qualcuno possa mettere in pratica la tattica delle briciole di pane.
  2. Avvicinati, con tuo figlio, per fare amicizia. Fai complimenti a tutta la famiglia e, appena vedi che un genitore si sta alzando per prendere l’acqua a riva, proponiti di andare tu con tuo figlio.
  3. Non appena tornata, chiedi ai bambini come si chiamano, l’età e altre minchiate e riferisci le stesse informazioni di tuo figlio.
  4. Poi, togli subito il disturbo ma, mentre lo fai, dì ad alta voce che tuo figlio ha un sacco di giochi sotto l’ombrellone, spaccia personaggi Disney a non finire, e arnesi che più che giochi da spiaggia sembrano strumenti edili. 
  5.  Con le spalle alla famiglia (che crede di essersi salvata) dì al bambino che, se vuole, tuo figlio può fargli vedere la collezione di gonfiabili che annovera volatili, pesci ed unicorni rosa di ogni dimensione. 
  6. Con una mossa da maestro, chiedi ai genitori se il loro figlio può andare un pò sotto il tuo ombrellone. Non appena arrivati, metti loro in spalla tutto, fai ciao-ciao con la manina. Dì a tuo figlio che lo aspetti per l’ora del tramonto e che, se si dovesse perdere, può andare dal bagnino per farsi riportare da quelli del lido a fianco. 

Per veri fuori classe, infine, c’è l’ultima mossa. Lo scacco alla Regina. Abbandona il tuo ombrellone per fartene assegnare un altro, e stai in acqua tutto il resto della giornata, in questo modo, sarai irreperibile fino alla fine.

 

 

 

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