Avete presente quando quella vocina, dentro di voi, vi dice di non fare una certa cosa, perché poi ve ne pentirete, ma voi la fate lo stesso, fingendo di avere l’udito disturbato? Tipo quando siete ubriache, in lacrime, e mandate un messaggio melenso, pieno di Ti amerò per sempre, sei un ragazzo meraviglioso, a quello che vi ha mollato con uno squillo? Oppure quando vi sfondate di cioccolata, alle 23.55, con i denti già lavati, in piena narcolessia, sotto le coperte?
Ecco, io ieri l’ho fatto due volte! Con una sovrapposizione devastante, un connubio degradante: junk food e programma trash. Il primo sotto le fattezze delle girelle di liquirizia. Il secondo con le vesti di Signorini.
Sono umana anche io: non posso andare avanti a Report ogni lunedì! Anche perché Report richiede una corazza che non sempre si riesce a tener sù e una testa che funzioni bene. Sulla seconda, come sulla prima, anche io non garantisco 24 ore su 24.
Tornando a noi: mentre mi domandavo se le rotelle di liquirizia fossero più buone srotolate oppure intere, il cervello chiedeva pietà e, conscia del fatto che io non sono nessuno per salvare il mondo, mi sono accinta a guardare il Grande Fratello Vip. Pur sapendo che, alle 23.55 mi sarei pentita, con il risultato di nausea testa-stomanco e non per le liquirizie.
Purtroppo, non ho tanti elementi in mano per fare una dissertazione sul Grande Fratello, non guardandolo praticamente mai, ma, soprattutto, non sono manco pagata per scrivere recensioni distruttive sui programmi. Cosa che mi rammarica moltissimo.
Eppure non posso far passare in cavalleria alcune cose che ho visto, ieri sera. Soprattutto una. No, non me la sento. E spero che facciano altrettanto le persone e le testate che abbiano un minimo di influenza.
Io, che sono rimasta a Marina La Rosa, lo sfortunato Taricone e Cristina, rimango sempre basita nel vedere come possa involvere un programma che già partiva dal fondo.
Gente che passa il tempo davanti allo specchio e all’armadio, per capire come apparecchiarsi per la prima serata, e che poi ti fa rivalutare l’ascella pezzata, il calzino bucato all’alluce, la maglia con il rigurgito, i capelli con la coda di cavallo, every day, che caratterizza alcune di noi, quando vanno a recuperare i figlia scuola. Me compresa, ovvio.
Perché, onestamente, se una persona sana di mente si può vestire come si vestono loro, signor giudice, non solo in Danimarca, ma pure qui c’è del marcio.
Ma manco le bambine il cui cervello viene costantemente violato dall’abbigliamento e dallo stile delle Lol, possono trovare di buon gusto vestiti pieni di strass e paiettes, senza tessuto dall’obelisco in giù, con tacchi che sfidano la gravità. Ed ho detto Lol eh. Roba che puoi farci gli incubi.
Ma andiamo avanti. Il problema non è la forma, quanto la sostanza. Se l’abito non fa il monaco, questo io non lo so e non lo voglio neanche sapere, quello che so è che la linea del programma ha contenuti devastanti. Una bomba atomica per i più giovani e per le menti in cerca di equilibrio.
Mi imbatto prima in Katia Ricciarelli che, onestamente, credevo avesse già partecipato al programma, sempre con Aldo Montano, ma forse è un déjà-vu. Ella prende per i fondelli tre sorelle, che vengono chiamate Princess. Rimprovera loro di stare sempre a truccarsi, davanti allo specchio. A pensare solo all’apparenza. Cosa che mi stranisce alquanto, perché pare le sfugga sia l’attività di punta del programma, dai suoi albori. Forse, immagino, quello che contesta non sia l’attività quanto il risultato.
Le tre Princess, infatti, si truccano con il risultato di quando io mi metto il rossetto. In pratica il rosso è ovunque: dal contorno occhi al mento. Le ragazze, nel frattempo, combattono una guerra generazionale: non vogliono nessuno che abbia più di 21 anni, nel programma. Io, che ne ho un paio di più, da moltissimi anni, mi sento offesa.
Il programma è un canovaccio tristissimo, con interazioni ridicole. Pare di assistere ad una telenovela delle tv locali, negli anni ’80. Con attori che lasciano parecchio a desiderare. Poi ci sono questi due bellissimi ragazzi: Alex Belli e Soleil Sorge (la seconda partecipò a Pechino Express, unico reality che mi piace, e pure di brutto) il primo non so chi sia. Due ragazzi ai quali, sulla carta, non mancherebbe nulla, eppure, pare che il Signore abbia lasciato il lavoro incompiuto: non ha dato loro quella luce potente, vera, che fa brillare gli occhi, che conferisce fascino, che rende vivi.
Lui, in special modo, sembra essere spento, forse perché si fa troppa ombra mentre ammira se stesso. Come attore non c’è nulla da fare: non gli faresti leggere manco la poesia di Natale in famiglia. Pare così preso da se stesso che dubiti fortemente possa amare qualcun altro all’infuori della sua immagine. Eppure, per lui, il GF ha scelto il ruolo dell’amatore conteso fra due donne, di cui una è Soleil appunto. Una donna che, ve lo dico, mi fa una paura tipo l’uomo nero della ninna nanna.
Lei-personaggio, quanto meno, come spesso altri che la tv ci propone, riveste i panni della menefreghista, di quella senza scrupoli, della cattiva senz’ anima. E credo che, viste già le incertezze e le difficoltà delle nostre viste, avremmo bisogno di personaggi più “umani”. E dico personaggi e non persone, perché è questo che ci viene propinato e che critico.
E veniamo a ciò che più mi ha colpito. E che, dicevo, spero non passi in sordina.
Tu, donna, taci, che ti è venuta la menopausa
In un confronto villano- da entrambe le parti- con Miriana Trevisan (ve la ricordate a Non è la rai? Ecco, è uguale. È rimasta nella sua confort zone anni ’90, mentre make up artist e moda sono andati avanti) Soleil dà il peggio di se. Soleil, durante il battibecco, dice: “Capisco la menopausa, però datti una calmata”, riferendosi a Miriana, più grande di lei di qualche decennio e che, a causa della rimozione dell’utero, è andata in menopausa forzata.
Di fronte e tale nefandezza, con o senza malattia, che si basa sul solito assioma sessista – sei una femmina per cui il tuo cervello è limitato dai diversi flussi ormonali- al netto del suicidio di massa di molte femministe, ti saresti aspettata un Signorini un pò più signore.
Ma lui non ce la fa. Lui, che al posto del cuore ha lo share, che usa le pompette con le lacrime di Brooke di Beautiful, per fingere commozione e sentimento, tace. Non fa menzione sulla necessità di andarci cauti con certe affermazioni, perchè quello è il classico modo idiota, maschilista, sciovinista, misero, mortificante, vergognoso, per zittire una donna.
Nella stessa casa, nessuna donna proferisce parola. Nessun uomo lo fa.
Il silenzio di fronte ad una frase che calza a pennello con le scarpe rosse: usata, chissà quante volte, per mettere una donna al “suo posto”. Una frase fatta passare come nulla fosse, in un programma che vedono un sacco di ragazzini a cui, per l’ennesima volta, è stato offerto un esempio su come si possa colpire sotto la cintura. Ironizzando su una malattia, in primis e poi anche sui cicli mestruali di una donna.
Chissà la Ricciarelli, che tanto si scaldava per le Princess, e che la menopausa l’ha passata da un pezzo, cosa avrà pensato.
Il problema, in questo sceneggiato mal interpretato, è che non si può fare come quando guardi un film dell’orrore, nel quale ti dici che è tutto finto, e che quelle cose non esistono. Qui, dove fingono che sia tutto vero, si colpisce un altro essere umano, manco per legittima difesa, ma per il puro piacere di massacrare l’altro, senza pietà, pur di esserci. Dove poi?
Ah, è vero, su Chi.
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