Cosa farsi regalare per un battesimo, una nascita o un matrimonio? Vi ricordate i tempi in cui si regalavano il servizio buono di piatti agli sposi o la collana in oro per il battesimo? Ecco, quei tempi non esistono più, da quando la vita è in technicolor! La soluzione è fare una lista on line dalla nascita al battesimo, per farci regalare qualcosa di utile.
Consigli da Mamma
Stamattina le miei occhiaie gridano vendetta, dopo una nottata da leoni, a far le ore piccole per guardare la finale di Temptation, la palpebra fatica. Un programma che, nonostante le mie ritrosie, mi fa cadere ogni anno fra le sue grinfie. Come le unghie lunghe e laccate di alcune tentatrici e fidanzate. Donne che, me lo domando con tutta sincerità, priva di malizia, non capisco come possano usare pc, cellulare, fare qualsiasi operazione che richieda pollice opponibile e l’uso sapiente di ogni falange.
Qualche giorno fa, ho visto una trasmissione nella quale si parlava di Body Positive: il tormentone del momento, nel bene e nel male! Si parlava di una nuova moda, quella di disegnarsi le occhiaie, anche lì dove le occhiaie non potrebbero mai esserci, anagraficamente parlando, spacciandolo come fenomeno di Body Positive.
Ero un pò indecisa se scrivere o meno questo pezzo. Mi era già venuta una mezza emicrania venerdì, parlando dello stesso argomento. Per questo, avevo pensato di evitare. Però, oggi, alle parole di quella nonna, parole che mi hanno trovato impreparata, motivo per cui non sono riuscita a dirle quello che pensavo, mi è salita una rabbia che, forse, scrivendo ora, mi potrebbe sfumare almeno in parte.
Da quando ci troviamo in questa situazione a dir poco particolare, sono cambiate tante cose anche in termini di modalità di insegnamento. Le scuole di danza, di ginnastica, di musica, per non lasciare nessuno indietro, per permettere una certa continuità, anche in caso di eventuali quarantene, hanno implementato i propri corsi con modalità on line. L’inglese ha fatto lo stesso. Di corsi di inglese on line, per bambini, ne sono nati tantissimi, negli ultimi mesi.
La prima volta che ho visto una Collana Chiama Angeli, avevo poco meno di trent’anni, e la sola idea della maternità era lontana anni luce da me. Forse, per questo, non sapevo neanche della sua esistenza. Una mia amica, al quinto mese di gravidanza, indossava, su un abito scuro, questa collana lunghissima che terminava con un ciondolo sferico e brillante. Era bellissimo e dava molta luce alla mia amica, valorizzando la sua meravigliosa pancia. All’epoca non ne conoscevo il suo significato, non sapevo che la Collana Chiama Angeli fosse il gioiello per antonomasia delle mamme in attesa. Quel regalo unico che si fa loro, dopo il terzo mese di gravidanza.
Quando Clara era una neonata, a pochi mesi di vita, l’abbiamo portata al pronto soccorso, per sospetta Bronchiolite. Si tratta di una malattia respiratoria che può colpire bambini e neonati, durante i mesi più freddi. Se vi state domandando se vostro figlio ha la bronchiolite, quali siano le cause, i sintomi, le conseguenze, come si cura, qui troverete molte informazioni tratte da “Un Respiro di Salute”.
Ieri ho visto, su Netflix, Pieces of a Woman. Un film che non devi vedere, ti avviso ora, se sei in attesa. Io, dopo aver letto una sinossi scritta da chi il film evidentemente non l’aveva visto, ho deciso comunque di buttarmici. E l’ho fatto, consapevole dei pianti che mi sarei fatta, perché lì sotto ho chiuso i battenti a quattro mandate.
C’era un negozio, vicino casa mia, che per noi bambini del quartiere era un punto di riferimento quando volevamo un giocattolo, quando c’era una festa di compleanno a cui partecipare. A Natale, si comprava lì la carta per i regali e dalle sue vetrine sbirciavamo i prodotti appena usciti. Quei negozi, prima di internet, prima delle grandi catene, erano case delle meraviglie, dei luoghi nei quali trascinavamo i nostri genitori, pieni di entusiasmo. Quei negozi, io, tutt’ora, cerco di sostenerli, ogni volta che torno a casa. Perché sono memoria, sono aneddoti, sono, soprattutto, imprenditori della mia terra, che con il loro lavoro hanno fatto sognare bimbi, come me, con il naso attaccato alle loro vetrine.