In più di sei anni dalla nascita della mia prima figlia, salvo un paio di persone (sconosciute) per strada, nessuno mi ha mai detto Certo che sei una brava madre, o altra constatazione/complimento del genere. Né amici, né conoscenti, né parenti. Nessuno. Nonostante, guardando me, nella faticosa (eppur bellissima) routine quotidiana, tutti possano vedere una madre più di ogni altra forma di vita.
Mamma Semiseria
Dopo l’ennesimo caso di violenza sessuale, ai danni di una ragazza, a bordo di un treno, da parte di due delinquenti, si torna a parlare della sicurezza. Della sicurezza sui treni, come se il problema che noi donne viviamo, sin da bambine, viaggiasse sulle rotaie e fosse risolvibile isolando le donne su specifici vagoni.
Genitori al parco. Non posso parlare male della categorie di cui, modestamente, faccio pure parte da sei anni. Si tratta di poracci che, ogni mattina e/o ogni pomeriggio, a seconda dell’età del pargolo, combattono guerre puniche, senza esclusioni di colpi, che Annibale, Carlo Magno, Napoleone e compagnia bella, avrebbero avuto solo modo di imparare.
Le mamme a settembre. Noi mammiferi da proteggere, con l’arrivo dell’anno scolastico. Possiamo parlare apertamente di quanto siete (siamo) particolarmente esaurite, nel mese di settembre? Perché settembre è quel mese che ci capita come se fosse la prima volta. Quel mese che ci si scaglia addosso con una virulenza priva di pudori, senza avvisare. In pratica, per noi mamme, settembre arriva con arroganza, senza bussare, sulla soglia di casa, mentre eravamo convinte di essere ancora a maggio.
Scrivo fuori tempo massimo, lo so. Avrei dovuto dedicarvi questo pezzo, socie care, a luglio. Ma, anche se in ritardo, io ve lo devo. Perciò, eccomi qui con : Mamma mi guardi? Ma mi stai guardando? Mi hai vista? E ora? Hai visto che so fare? – Storia di una vacanza qualunque. Ma pure apologia di reato, aggiungerei, se google non penalizzasse i titoli troppo lunghi!
Quando nasce un bambino, si sa, nasce anche una mamma. Una mamma che, per non far morire di inedia il papà, lo rimprovera sempre, dandogli ordini di cui, lui, per dna, si lamenterà con altri maschi, senza comunque eseguirne bene manco uno. Dopo qualche anno, anche il papà nasce, ci ha messo tempo, ma ci è riuscito. Sia la mamma che il papà dovranno mettere in campo le loro migliori doti e le peggio tattiche di sopravvivenza, per non perire prima del tempo. Mamma e papà non possono mai abbassare la guardia, soprattutto in spiaggia.
Genitore 1 Genitore 2. Dimenticate i significati attribuiti dalla politica. In realtà si tratta di due tipologie di mamme (o papà): l’apprensiva e quella che non se ne sbatte una mazza. Sono l’eccezione che conferma la regola: sono i due opposti che non si attraggono. Anzi. Si guardando di sbieco, con disprezzo e molta circospezione.