Le madri che non saremmo mai state: quelle che, quando le guardavamo sui social, dal vivo, attraverso episodi narrati, pensavamo fossero il peggio del peggio. Roba da attenzionare i servizi sociali.
Le madri che non saremmo mai state, quelle che:
- Fanno vedere maratone di cartoni animati, sgarrando puntualmente la durata che si erano prefissate. Perché il latino che lo abbiamo studiato a fare? Mors tua vita mea.
- Dicono bugie, spergiurano, ogni qualvolta vogliono mangiare qualcosa di buono, che non hanno alcuna intenzione di dividere. “Non è per te, questo è cioccolato per i grandi, ha il liquore dentro, ti fa mal al pancino” e, nel frattempo, in faccia ai figli, se magnano l’impossibile, che manco a Pasqua.
- Creano figli aperitivo-dipendenti. Patatine, pop corn, stuzzichini vari. Non è che una si possa nascondere sempre nell’angolo buio della cucina, dietro tutte le ante aperte, per mangiarsi due patatine! Ed allora che aperitivo-baby sia! Già che non ci lecchiamo le dita, e godiamo solo a metà.
- Fanno mangiare così tanto McDonald’s & simili ai bambini, che, ad un certo punto, i pargoli hanno talmente tanta confidenza con il fattorino che li consegna, da essere fermamente convinti sia un parente stretto.
- Li vestono mentre sono mezzi addormentati, la mattina presto, per non dover discutere sull’outfit del giorno e, se le fanno perdere tempo, niente colazione. Preferiscono farli morire di fame che far tardi a scuola.
- Non cambiano il vestito, ad ogni singola macchia di sugo, olio o pennarello. E che diavolo, sono bambini! E, onestamente, c’è o no ancora qualche centimetro di stoffa intonso?
- Si contraddicono con una certa frequenza e contraddicono una serie di bibbie sull’educazione dei figli, sulle quali avevano giurato. Solo per dirne una: non mettere mai in cattiva luce l’altro genitore, “sei cosi disordinato, che fra un pò diventi come tuo padre!”.
- Paragonano le generazioni precedenti di genitori alla propria, in modo piuttosto falso e tendenzioso. Descrivono la propria infanzia che manco all’epoca della guerra dei cent’anni. “Ai miei tempi era tutto più difficile, mica c’erano così tanti vestiti, mica la scuola era così a scatafascio, mica i figli davano del tu ai genitori. Pensa, c’erano ancora le mezze stagioni”.
Perché, tra il serio ed il faceto, l’errore (come il giudizio) è sempre, scioccamente, dietro l’angolo!
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2 Comments
Verissimo!!!!
Sono contenta 😉